In questa serie di interviste riportiamo le esperienze e le opinioni di chi della cannabis ne ha fatto una professione.

Growers, breeders, biologi, esperti di marketing, bud tenders, addetti alle vendite, ed altri esperti del settore, spiegano come hanno iniziato la loro carriera, le difficoltà che hanno incontrato e come si sono formati per arrivare dove sono.

Scopriamo cosa ne pensano della situazione attuale e futura del settore cannabico e infine chiediamo qualche consiglio utile per chi vuole diventare un professionista della cannabis.

Intervista #5: Alessio Fabbro (Biotecnologo)

Questa volta siamo entrati in laboratorio per intervistare Alessio Fabbro che si occupa di biotecnologie e ricerca scientifica.

Appassionato da sempre al mondo cannabico e alle sue potenzialità, in questo momento sta portando avanti varie ricerche su dna, mutazioni genetiche, virus e viroidi della cannabis.

Alessio Fabbro è nato e cresciuto in Italia, ma da poco ha deciso di trasferirsi in Spagna per collaborare con un rinomato laboratorio di ricerca botanica.

Alessio Fabbro nella serra del laboratorio IRTA dove svolge la sua ricerca scientifica

Che percorso formativo consiglieresti a chi vuole entrare nel settore della cannabis legale?

Viste le svariate applicazioni della Cannabis, dipende principalmente dall’ambito al quale ci si vuole avvicinare. In generale (trattandosi di una pianta) un background scientifico, con inclinazione a biologia/agraria sarebbe sicuramente opportuno.

Tuttavia se si preferisce stare nel mondo della bioedilizia cannabica, a mio parere, ci si dovrebbe inclinare maggiormente ad una formazione in materia di ingegneria e architettura.

Questo é dato anche dal fatto che in Italia, ma anche in Europa, non vengono ancora offerti corsi di formazione istituzionali sulla cannabis nella sua interezza. In base al settore applicativo o specifico in cui si vorrebbe lavorare con la pianta di cannabis, consiglio di studiare anche da autodidatta, ricercando corsi di formazione più specifici.

Secondo te, come si può trovare lavoro nell’industria della cannabis legale?

Direi che prima di tutto è importante avere una certa preparazione o esperienza e successivamente bisogna dedicarsi ad un’intensa ricerca di posti di impiego, sia tramite internet, che tramite le pubbliche relazioni (importantissime!).

Senza dubbio bisogna essere disposti a spostarsi ovunque sia necessario, per avere ancora più possibilità, perché purtroppo il nostro è ancora un settore in crescita e con leggi diverse dipendendo dal Paese.

Ami il tuo lavoro? Perché?

“Mammamia se lo amo!”, ho un bellissimo e profondo rapporto con la Natura, mi fa proprio stare bene.

Inoltre mi motiva il fatto che questa pianta sia ancora un taboo e che moltissime persone ancora non ne conoscano il potenziale.

Quando ho iniziato ad interessarmi professionalmente a questa pianta pochissimi credevano che avrebbe riscosso questa grande rinascita a cui stiamo già assistendo anche in Europa.

Vedendo con i miei occhi i benefici che questa pianta può portare alle persone mi apporta una forza immensa e per questo amo sempre di più quello che sto facendo.

Come si svolge solitamente la tua giornata lavorativa?

Arrivo la mattina presto al centro di ricerca CRAG ed in base all’agenda ed al progetto, già so quali attività dovrò svolgere durante la giornata.

Una delle attività ad esempio è fare estrazioni di DNA, ma posso anche dedicarmi a preparare i campioni per le analisi di cannabinoidi e terpeni, oppure di patogeni.

Nell’ultimo periodo ero in attesa dei risultati del sequenziamento e mi sono dedicato maggiormente alla bioinformatica, filogenetica e un po’ di ricerca bibliografica, quindi lavoravo principalmente al computer.

Poi, circa tre volte a settimana, mi occupo delle serre. Ho una popolazione di 75 piante di Cannabis Sativa L. che si trovano protette nelle strutture del Centro di Ricerca IRTA.

Ovviamente sto coltivando in un ambito completamente legale e con fini esclusivamente di ricerca scientifica. Nelle serre mi dedico alla pulizia e mantenimento delle piante, phenotyping di altezza, conformazione delle foglie ed altri tratti particolari del fenotipo.

Parlaci della ricerca sulla cannabis più importante in cui sei stato coinvolto.

Penso che la ricerca più importante in cui sono stato e sono attualmente coinvolto è la mia ricerca attuale sulle mutazioni genetiche.

Ciò che rende il mio progetto importante e stimolante è il fatto che sto coltivando legalmente una varietà di Cannabis che è illegale nella maggior parte degli stati del mondo, in quanto svilupperà infiorescenze con una concentrazione di THC attorno al 17%.

Nella community cannabica europea purtroppo è ancora una cosa che dev’essere fatta di nascosto, con discrezione, e che facilmente ti accompagna con stati di ansia; al contrario, nel mio caso ho la possibilità e la fortuna di poter apertamente mostrare e condividere quello che sto facendo, con totale trasparenza.

Foto di Alessio Fabbro

Come vedi il settore europeo della cannabis tra 10 anni?

Sicuramente sarà cresciuto di molto, piano piano la pianta non sarà più un taboo e diventerà un topic normale della vita quotidiana.

Probabilmente non ancora in tutti i Paesi, ma sicuramente ci saranno più possibilità per le persone che vogliono lavorare in questo fantastico mondo.

E tu, dove ti immagini a livello professionale tra 10 anni?

Se tutto va bene, avrò il mio laboratorio. Altrimenti potrei pensare anche ad una collaborazione con un laboratorio terzo se il contesto é quello giusto.

Uno dei primi step del processo di estrazione del DNA della cannabis

Che consiglio daresti a chi vuole lavorare in questo settore?

Di non perdere la motivazione. Se è una tua vera passione e lo vuoi veramente, ci riuscirai senza problemi.

Al momento, vedi più opportunità di legalizzazione in Italia o in Spagna?

La situazione politica in Spagna non la conosco ancora benissimo; tuttavia confrontando un pò i due paesi e il “cannabusiness” presente, probabilmente la Spagna potrebbe arrivare alla legalizzazione con un pò di anticipo rispetto all’Italia.

Conclusioni

Ringraziamo Alessio per la sua disponibilità e per averci permesso di conoscere da vicino un campo in cui sicuramente la cannabis ha molte opportunità: la ricerca scientifica.

E tu cosa ne pensi? Ti piacerebbe lavorare in laboratorio? Sei più per l’agricoltura e il lavoro all’aperto? Sei tipo da ufficio e preferisci marketing o vendite? Lascia un commento.

Nel settore della cannabis legale c’è posto davvero per vari tipi di professioni, quindi non rinunciare mai ai tuoi obiettivi!

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